Universo Futurista

a cura di Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti
San Lazzaro di Savena (Bologna), Fondazione Massimo e Sonia Cirulli
21 aprile-18 novembre 2018

La Fondazione Massimo e Sonia Cirulli nasce dall’archivio, avviato a New York nel 1984 dai suoi fondatori e dedicato alla cultura italiana del XX secolo fino al boom economico, che oggi conta alcune migliaia di pezzi. La mostra Universo Futurista, a cura di Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti, inaugura la sede della fondazione all’interno dell’edificio progettato nel 1960 dagli architetti e designer Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Dino Gavina e Maria Simoncini a San Lazzaro di Savena.

Atraverso un approcio interdisciplinare, la mostra s’incentra sul nucleo della collezione dedicato al periodo storico che va dal 1909 al 1939, per approfondire la nuova concezione estetica proposta dal Futurismo, intesa a superare i confini delle arti tradizionali e a inglobare la vita quotidiana in nome di un’ “arte totale”.
Attraverso oltre 200 opere (realizzate da artisti quali Balla, Boccioni, Bonzagni, Bucci, Casarini, Chiattone, D’Albisola, Depero, Diulgheroff, Guerrini, Korompay, Licini, Marchi, Marinetti, Masoero, Munari, Prampolini, Russolo, Schawinsky, Sant’Elia, Sironi, Tato, Thayaht), la mostra costruisce percorso “immersivo” articolato in cinque sezioni tematiche: la conquista dell’aria, i manifesti, le “costellazioni“, le “orbite“ (dedicate a figure rilevanti del periodo futurista) e gli “spazi“ (arredi e oggetti di design). Tra le opere più significative si ricordano: Disgregazione x velocità (1913) di Giacomo Balla, dispersa dopo la Panama Pacific International Exposition di San Francisco del 1915 e ritrovata pochi anni fa negli Stati Uniti; un dipinto urbano di Osvaldo Licini esposto in una mostra futurista del 1914 durata una notte e un giorno, organizzata nei sotterranei del Grand Hotel Majestic di Bologna (allora Baglioni); La squadra atlantica sorvola Chicago (1933) di Alfredo Gauro Ambrosi, appartenuto a Filippo Tommaso Marinetti ed esposto alla I Mostra Nazionale d’Arte Futurista (Roma, 1934); il primo e unico manifesto del film futurista Thays (1917), realizzato da Enrico Prampolini; l’inedito salotto progettato nel 1930 da Tato (Guglielmo Sansoni) per Italo Balbo.
Catalogo Daniele Ledda, xycomm, Milano con testi dei curatori e schede di approfondimento a cura di: Pierpaolo Antonello, Silvia Evangelisti, Nicola Lucchi, Ara H. Merjian, Marco Sammicheli, Jeffrey T. Schnapp.
Informazioni: http://fondazionecirulli.org/45342/universo-futurista-apre-la-fondazione-massimo-sonia-cirulli/