MARCO ROSSI LECCE (Imperia, 3 maggio 1946)
Curatore indipendente, gallerista d’arte contemporanea (ultime tendenze), scrittore per passione.
Dopo il diploma presso l’Accademia di belle arti di Roma, dov’è allievo di Alberto Ziveri e poi di Piero Sadun, nel 1970 Marco Rossi Lecce inizia una lunga ricerca per ricostruire la vicenda umana e storico-artistica del suo prozio da parte materna, il pittore Carlo Erba: nipote dell’omonimo chimico fondatore della nota casa farmaceutica milanese, morto nel 1917 durante un attacco all’arma bianca sul monte Ortigara, nella prima Guerra Mondiale.
Il lavoro di ricerca, compiuto inizialmente con il sostegno dello storico e critico d’arte Enrico Crispolti, portano alla scoperta di un capitolo allora ignoto della storiografia futurista: l’esperienza della guerra compiuta all’interno del Battaglione lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti (VCA), in cui milita un compatto gruppo di artisti futuristi: Marinetti, Boccioni, Sant’Elia, Erba, Sironi, Russolo, Bucci e il pubblicista Mario Buggelli. Un ulteriore scoperta riguarda la formazione e l’attività di Nuove Tendenze, rintracciando artisti del tutto dimenticati (come Alma Fidora, Giovanni Possamai) e le opere esposte nella prima mostra del gruppo, che si tiene nel 1914 alla Famiglia Artistica di Milano. Mostra, poi ricostruita al PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano da Zeno Birolli nel 1980.
Nel 1978 entra a far parte, come artista, della Cooperativa d’arti visive Alzaia di Roma. È nominato direttore della galleria e responsabile della produzione di grafica e multipli, entrando nel Consiglio d’amministrazione della Cooperativa. Organizza mostre in gallerie private, in musei e spazi pubblici. Tra queste ultime si ricordano: Carlo Erba, una memoria nel futurismo, presso l’Istituto Nazionale per la Grafica-Calcografia di Roma (1981); Carlo Erba a Milano in Palazzo della Permanente (1984) e Carlo Erba, immagini di un grande maestro in Palazzo della Meridiana a Genova (1988), che raccolgono quindici anni di ricerche sul campo per ricostruire il profilo umano e artistico del pittore futurista. A queste si aggiungono, a Roma: Nuvole a go-go in Palazzo delle Esposizioni (1983) e I love Paperino. Scenari disneyani in Palazzo Braschi (1984), che sono le prime mostre istituzionali in Italia dove il fumetto, l’illustrazione e la pittura sono messi in correlazione tra loro. Contemporaneamente, collabora al Catalogo ragionato dei dipinti di Renato Guttuso curato da Enrico Crispolti (Mondadori, Milano 1983).
Dal 1984 al 1985 organizza e cura mostre nello spazio Renault Italia, allora sito in via Nazionale a Roma. Scrive articoli, recensioni e saggi d’arte pubblicati da Mazzotta, Marietti, De Luca, Arte Mondadori, Il Grifo. Quando l’Alzaia si scioglie, nel 1989, apre negli spazi dell’ex-cooperativa al Pantheon (200 mq su due piani) una galleria d’arte, incentrata sulle ultime tendenze e chiamata Il Campo, poi Studio Rossi Lecce e, infine, Altri Lavori In Corso, che nel 2001 si sposta in vicolo del Governo Vecchio. All’inizio degli anni novanta risale l’amicizia e la collaborazione con il critico e gallerista Luciano Pistoi, che lo coinvolge nel 1991 nell’organizzazione della mostra Imprevisto al Castello di Volpaia (Siena), mentre data al 1995 la collettiva can you feel it? allestita presso l’Istituto italiano di cultura a Londra.
Dal 2005 al 2008 è membro di giuria del Festival Visionaria per la sezione Visionart.
Dal 2007 s’interessa di letteratura, pubblicando con lo pseudonimo “Redlec” numerosi racconti sul sito Eroxè (www.eroxe.it), nella raccolta OXÈ Awards 2008, edita da Borelli editore, e nel 2009 nella raccolta Carsex edita da Damster Editore. Per i tipi dello stesso esce, nel 2010, il romanzo Gli anni confusi, incentrato sulle vicende del decennio 1970-1980.
È autore e produttore del documentario Sulle tracce del futurismo, regia di Maurizio Carrassi e Fabio Solimini, realizzato nel 2009 in occasione delle celebrazioni per il Centenario del Futurismo (1909–2009) dall’Archivio Carlo Erba con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma. Il film raccoglie interviste inedite girate in video tape nel 1979-1980 agli ultimi protagonisti o testimoni del Futurismo italiano: l’aero-pittore Tullio Crali; lo scultore Marco Bisi, figlio della pittrice Adriana Bisi Fabbri (cugina e amica di Umberto Boccioni) e del giornalista e fotografo Giannetto Bisi; Gino Francioli, ultimo superstite del Battaglione Volontari Automobilisti Ciclisti; Giuseppe Sprovieri, critico, pubblicista e direttore della Libera Galleria Futurista, fondata da lui nel 1913 a Roma e a Napoli; Giannina Censi, che negli anni Trenta interpreta le poesie onomatopeiche di Marinetti e i dipinti di Enrico Prampolini e la sua allieva, la danzatrice Silvana Barbarini; oltre a interventi di Enrico Crispolti e di Luigi Sansone, che ha dedicato alle vicende del Battaglione VCA numerose mostre. Il documentario contiene alcune rarità, ad esempio, l’unica registrazione visiva finora conosciuta di una declamazione eseguita da un protagonista del Futurismo, e un vero e proprio scoop, sulla misteriosa distruzione, nel 1927, di nove sculture in gesso di Umberto Boccioni, che arricchisce la storiografia sull’unico movimento d’avanguardia italiano del primo Novecento.
FRANCESCA FRANCO (Roma, 11 agosto 1971)
Storico e critico d’arte.
Dopo la laurea in Lettere presso l’Università degli Studi di Roma “La sapienza”, ha conseguito la Specializzazione (post lauream) in Beni storico artistici presso l’Università degli Studi di Siena e un master in Catalogazione informatizzata per la valorizzazione dei Beni culturali presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Inizialmente, si occupa di Otto e Novecento, collaborando sin dal 1999 a Roma con la GNAM-Galleria Nazione d’Arte Moderna e Contemporanea, la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, il MACRO-Museo d’arte contemporanea di Roma, l’ICG-Istituto Centrale per la Grafica e, in qualità di autore, con il Dizionario Biografico degli Italiani edito dall’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani. Dal 2006 è responsabile dell’Archivio del pittore futurista Carlo Erba.
Dal 2003 concentra la propria indagine sulla ricerca contemporanea e sugli artisti emergenti, curando mostre in gallerie private (in particolare, galleria Altri Lavori in corso di Roma) e, tra 2006 e il 2008, nello Spazio Millesimato di Montalcino, in collaborazione con Marco Rossi Lecce. Dal 2005 al 2009 lavora presso il MADRE-Museo d’Arte contemporanea Donna Regina di Napoli come project e content manager del sito e per l’ideazione di testi destinati alla comunicazione espositiva e alle pubblicazioni del museo (online e cartacee). Dal 2008 collabora con il critico Achille Bonito Oliva come assistente alla curatela e coordinatore scientifico di mostre e cataloghi (Alighiero e Boetti. Mettere all’arte il mondo, 2009; Gino De Dominicis, l’Immortale, 2010; De Dominicis a St. Moritz, 2010; La Transavanguardia italiana, 2011; Francesco Clemente. Frontiera d’immagini, 2013; Con il Gruppo 63: Arte totale, 2013; L’albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte, 2015-2017).
Dopo collaborazioni saltuarie con diversi testate giornalistiche, dal 2009 al 2011 tiene una rubrica settimanale d’arte di propria concezione sul quotidiano Terra e dal 2012 è iscritta all’Albo pubblicisti dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti della Regione Lazio. Dal 2013 lavora nella direzione della Fondazione Alighiero e Boetti. Dal 2010 affianca all’attività professionale quella accademica, insegnando Storia dell’arte, Storia del design, Conservazione e Comunicazione degli eventi culturali presso le Accademie di Belle Arti di Carrara, L’Aquila, Frosinone e, a Roma, presso il Quasar Design University e presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”.